La poesia si fa prossimo


«La poesia non è di chi scrive, è di chi se ne serve»
(Massimo Troisi – Mario Ruoppolo a Philippe Noiret – Pablo Neruda nel film Il Postino)


Che anno quest’anno. 2020, anno bisesto e anno funesto. Anno di pandemia, anno di emergenza sanitaria.
Ma, nonostante tutto, nulla ha fermato la poesia!

Sarà perché ogni poeta scrive una poesia quando sente la necessità di farlo e mai, come in questo tempo,
c’è una grandissima necessità di poesia, di arte, di tenerezza.

Si racconta che Vladimir Majakovskij discutendo con il critico letterario Viktor Šklovskj disse che “La
poesia è fatta per il lettore
”. Se dovessi individuare il “per che cosa” oppure l’ “in vista di” delle poesie
pubblicate in questa silloge direi forse: «per far fronte all’impossibile».

Ma preferirei non cadere in questo tranello. C’è da diffidare di chi ha definizioni già pronte e magari
altisonanti della poesia. Preferiamo la cautela alla retorica.

In Migr-Azioni diciamo sempre che il nostro è un progetto culturale, una sperimentazione, che va avanti per tentativi ed errori e quindi procediamo di approssimazione.

E quando si approssima: l’arte, la poesia si fa… “prossimo”. La poesia che include e che aiuta. Una poesia buona. E per questo motivo la poesia piace e ci piace!

A questo punto non mi resta che augurarvi una buona lettura.


Michele Docimo
Giornalista, Agitatore Culturale
Presidente Migr-Azioni Ets

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